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La Federico II accoglie la proposta del Direttore Carrozza per una maggiore presenza delle donne negli Organi di Governo delle Università

Data pubblicazione: 11.11.2011
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“Su undici membri del Consiglio di Amministrazione almeno tre dovranno essere donne”: l’Università Federico II di Napoli accoglie l’istanza lanciata dal Direttore del Sant'Anna, Maria Chiara Carrozza, per considerare la stesura dei nuovi Statuti delle Università italiane come un’occasione per affrontare il delicato tema del cosiddetto “soffitto di cristallo” e cioè la scarsa presenza delle donne negli organi decisionali che si riscontra anche negli Atenei italiani, sebbene il tema sia di portata decisamente più ampia e la rappresentanza di genere negli organi decisionali non sia limitata alle soli istituzioni universitarie. “Con l’approvazione del nuovo Statuto – si legge su una newsletter dell’università napoletana - la Federico II diventa protagonista di un’importante innovazione nella governance universitaria, aumentare la presenza femminile negli organi di governo per trasformare l’equità di genere da principio teorico in azione concreta. Secondo quanto sancisce l’articolo 21 dello Statuto appena approvato, infatti, la componente designata di personalità eminenti ed esperti qualificati nel Consiglio di Amministrazione dovrà garantire la rappresentanza di genere per un terzo del totale. In termini numerici questo vuol dire che nel CdA di undici membri siederanno almeno tre donne. Il modello cui si è ispirata la Commissione Statuto è quello della legge recentemente approvata in Parlamento sulle quote di genere nei CdA delle società quotate in borsa e delle società a controllo pubblico”.

“Ho appreso la notizia da Internet – commenta Maria Chiara Carrozza – e non posso che rallegrarmi. Mi auguro che adesso altre Università e altre Istituzioni possano essere interessate a seguire l’esempio”.

Nella sua proposta del marzo 2011, inviata a tutti i Rettori italiani (la maggior parte dei quali, tranne pochissime eccezioni sono uomini) Maria Chiara Carrozza ricordava come “adesso l’equilibrio di genere nella composizione degli Organi di governo delle Università non sia minimamente rispettato e come la presenza del genere femminile è nettamente minoritaria. Recentemente è stata approvata in Parlamento una legge che riguarda la partecipazione del genere femminile nei Consigli di Amministrazione delle imprese e troverei importante che questa stessa misura venisse applicata anche per i Consigli di Amministrazione e per i Senati Accademici delle Università. Se al momento non è in vigore una legge che ci obblighi in tal senso – conclude – sarebbe opportuno esprimersi su questo tema, prendendo posizione su una linea guida per la composizione degli Organi per incrementare la presenza delle donne fino ad arrivare a una quota del 30 per cento”.